Silvia Fanny, imprenditrice nel settore metalmeccanico e artista di talento, annuncia una nuova
collaborazione tra il suo progetto artistico fanny art e l’Istituto Secoli. Fondato nel 1934 da Carlo Secoli, l’Istituto Secoli
è una pietra miliare nella formazione per il fashion system.
Questa partnership rappresenta un punto di incontro tra metalmeccanica e moda, settori apparentemente distanti ma
uniti dalla creatività e dalla ricerca dell’eccellenza. ” , la meccanica incontrerà la moda, l’arte e il desiderio, ma prima di
tutto incontrerà il vostro cuore trasformandolo in un vortice passionale di trucioli vaganti o semplicemente nel più splendente degli acciai,” afferma Silvia Fanny, descrivendo l’essenza del progetto fanny art. Alla base di questa filosofia c’è il processo di trasformazione del materiale, soprattutto del metallo che, inserito in particolari macchine utensili, produce nella sua essenza due risultati: l’oggetto lavorato a disegno e il truciolo di metallo. Dopo anni passati a
osservare e studiare scrupolosamente questo processo industriale, Silvia Fanny, individua una similitudine con due caratteristiche dell’essere umano: la parte logica e analitica, specifica dell’oggetto lavorato a disegno, e quella creativa, affine al truciolo di metallo per la sua sorprendente imprevedibilità e inatteso risultato.
Silvia ha offerto agli studenti un’opportunità unica di esprimere il proprio talento e mettere in pratica le loro idee, creando un connubio straordinario tra tecnica e creatività. Seguendo e ispirando personalmente gli studenti durante tutto il percorso, Silvia li ha guidati nella sfida di interpretare il processo di trasformazione del metallo, condividendo le sue idee e le sue passioni, riuscendo a trasformarlo in un’espressione d’arte unica e personale. Questo percorso didattico ha permesso ai giovani creativi di confrontarsi con un’imprenditrice dalle anime diverse, abbandonando le classiche forme di ispirazione odierne che impongono stereotipi ripetitivi.
In particolare, verranno istituite tre borse di studio per i candidati di un contest indirizzato agli studenti dell’Istituto, volto a premiare l’eccellenza e stimolare la creatività e l’innovazione tra i giovani.
Silvia Fanny, con questa collaborazione, ha dimostrato la sua vicinanza ai giovani lanciando un messaggio volto a incentivare non solo il loro percorso professionale ma anche quello creativo, spronandoli a confrontarsi con temi lontani e apparentemente poco affascinanti come la metalmeccanica. Silvia è la dimostrazione di come le strade meno ovvie possano essere le più ricche di opportunità, fondendo universi distanti in una sinergia creativa e innovativa.
About:
Silvia Fanny nasce a Torino e proprio in questa città, con un’impronta storica e culturale di circa duemila anni, inizia a sviluppare un’attrazione viscerale verso l’arte, cogliendo tutti gli spunti che il capoluogo piemontese, così vivace e ricco di curiosità, le offre. Anche le vibrazioni e il fermento per le grandi innovazioni industriali di quel’epoca contribuiscono ad accendere in Silvia l’interesse per le grandi attività produttive, tracciando i primi sfuocati ma profondi contorni della sua vita da imprenditrice.
Le sue ambizioni non si fermano alla sola arte, ma trovano terreno fertile per essere coltivati anche gli studi letterali ed economici, che partecipano a formare la personalità del’artista, così eclettica e poliedrica: Silvia lascerà spazio anche allo sport e al tennis, ma anche al cinema, alla danza e alla scrittura. Nel 1991 durante una visita in un’azienda di costruzioni meccaniche, Silvia si aggira con curiosità tra quegli enormi “mostri” meccanici – simbolo di innovazione e avanguardia – e proprio in quella occasione, un truciolo bollente volteggiando nell’aria del progresso, si adagia sulla sua esile mano, lasciandole un segno indelebile. Da quel momento, nasce in lei una profonda e incontenibile passione per il truciolo, tanto che studierà con ostinata determinazione l’esatta frazione di secondo i cui quella striscia di piccolissimo spessore, spesso arricciata, si fa tale, staccandosi e prendendo così vita. Se il truciolo rappresenta l’ispirazione di fondo, è nella lavorazione del metallo che Silvia ritrova se stessa: una metà analitica, logica e matematica, esattamente come il particolare lavorato a disegno e una metà creativa, imprevedibile, acuta e tagliente, proprio come il truciolo.
Nell’artista si agita un vortice passionale di trucioli che dà vita a nuove forme creative, che la ispirano a realizzare la sua singolare e imprevedibile forma d’arte: un’idea, un’opera, una frase, un progetto, l’ispirazione per una nuova creazione. Capovolgere, abbinare, mescolare, creare, questo il suo motto.